é Stata il motore del miracolo economico del secolo scorso, ma può ancora esserlo nel nuovo millennio.
Ha detto Jean Jaurès: “La tradizione non consiste nel conservare le ceneri, ma nel mantenere viva una fiamma”.
Matilde Venturini vedova Vicenzi A 39 anni resta vedova con 4 figli piccoli ed un forno con negozio annesso da mandare avanti.
La sua passione sono i dolci, di cui annota da sempre ricette e segreti finché prova a venderli. Funziona.
Compra allora la prima macchina per biscotti siringati, ma un’ordinanza del 1917 proibisce di fabbricare biscotti dove si cuoce il pane. Intervengono i figli Angelo e Bepi ad aiutarla a tirare su un muro in tinello per separare le produzioni.
Il negozio può andare avanti e superare 2 guerre mondiali. La seconda si porterà via Matilde Venturini vedova Vicenzi e Angelo prenderà in mano l’attività, abbandonando il pane e concentrandosi sulla pasticceria con la nuova macchina per biscotti automatica che acquista nel 1946.
È l’inizio di un’epopea tutta italiana che scriverà coi suoi figli: Mario vende e consegna, Giuseppe (appena sedicenne) e Beppina affiancano il padre in produzione.
Sarà Giuseppe ad emergere con la sua voglia mai taciuta di voler essere il numero uno: prima con glia amaretti, poi coi savoiardi e ancora con le millefoglie prodotte con macchine giapponesi uniche nel loro genere.
Arriva il crac Parmalat. Giuseppe è veloce a rilevare Grisbì e Mr. Day passando in una notte da 200 a 600 dipendenti. Arriva la crisi del 2008, ma lui tira avanti. Imprenditore illuminato, nel 2016 apre il management e il capitale per consegnare alla quarta generazione tutta al femminile il nome di nonna Matilde più forte che mai.
Se ne accorge anche il Presidente Mattarella che nel 2021 lo nomina Cavaliere del Lavoro, mentre lui continua ad ispirarsi al libricino rosso con le 62 ricette di sua nonna Matilde che conserva ancora oggi in cassaforte, «tuttora fonte di ispirazione per nuovi prodotti, oltre che testimonianza documentale delle nostre genuine basi artigianali».
Vicenzi S.p.A., un pezzo del nostro miglior Made In Italy in quel di San Giovanni Lupatoto, un piccolo centro alle porte di Verona curiosamente sede di un’altra famiglia con le mani in pasta: i Rana.
Ha detto Darwin: ” Il fattore più importante nella sopravvivenza non è né l’intelligenza né la forza, ma l’adattabilità.”.