Bonus 600 euro diventa da 1.000 a maggio nel decreto Rilancio ma per chi?
Il bonus 600 euro diventa da 1.000 nel decreto Rilancio, ma per chi? A stabilirlo è l’articolo 84 – Nuove indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19. Come si legge nel testo:
“Ai soggetti già beneficiari per il mese di marzo dell’indennità di cui all’articolo 27 del decreto-legge 18 marzo del 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, la medesima indennità pari a 600 euro è erogata anche per il mese di aprile 2020.”
L’erogazione della cifra dovrebbe aver preso avvio già dal i 21 maggio in poi.
L’articolo 27 si riferisce chiaramente ai professionisti titolari di partita IVA iscritti alla Gestione separata INPS e ai titolari di rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.).
Ai professionisti di cui sopra l’indennità per il mese di maggio 2020 è riconosciuta, si legge, per una cifra pari a 1.000 euro se dimostrano una riduzione pari al 33% del fatturato del secondo bimestre 2020 (marzo e aprile) rispetto al medesimo bimestre 2019.
Dunque per gli stessi beneficiari il bonus afferente al mese di aprile il bonus sarà di 600 euro, mentre la quota di maggio sarà di 1.000 euro.
Lo stesso discorso vale per i lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa
“che siano titolari di rapporti di lavoro la cui durata non si protrae oltre il 31 dicembre 2020 o che abbiano cessato il rapporto di lavoro entro la data di entrata in vigore del presente decreto”
Nel primo caso la riduzione del reddito nel bimestre per ottenere i 1.000 euro nel mese di maggio vengono calcolati, come si legge, secondo il principio di cassa:
“come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese effettivamente sostenute nel periodo interessato e nell’esercizio dell’attività, comprese le eventuali quote di ammortamento.”
Per ottenere il bonus di 1.000 euro è necessario dunque provarlo presentando all’INPS la domanda nella quale si autocertifica la presenza dei requisiti. L’INPS comunica all’Agenzia delle Entrate i dati dei soggetti che hanno presentato la domanda che a sua volta comunicherà l’esito della verifica dei dati reddituali sulla base di accordi ci cooperazione tra le parti.
Bonus di 1.000 euro anche per i lavoratori del settore turismo e degli stabilimenti termali. Il decreto Rilancio conferma il bonus, ma che non sarà più di 600 euro anche per questa categoria di lavoratori per il mese di maggio 2020.
In particolare si va a modificare l’articolo 29 del decreto Cura Italia. Nel nuovo decreto, sulla base del meccanismo che abbiamo sopra illustrato si legge:
“Ai soggetti già beneficiari per il mese di marzo dell’indennità di cui all’articolo 29 del decreto-legge 18 marzo del 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, la medesima indennità pari a 600 euro è erogata anche per il mese di aprile 2020.”
E per il mese di maggio 2020 il bonus diventa di 1.000 euro come si legge sempre nel dl Rilancio comma 6 dell’articolo 84:
“Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente disposizione, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, è riconosciuta un’indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro.”
Per ottenere il bonus da 1.000 euro è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
“aver cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1°gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente disposizione, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione.”
Lo stesso bonus di 1.000 euro è riconosciuto ai lavoratori in somministrazione, impiegati in imprese del settore turismo o stabilimenti termali che abbiano gli stessi requisiti di cui sopra.
Bonus 600 euro decreto Rilancio per nuove categorie
Il bonus resta da 600 euro nel decreto Rilancio, senza lievitare, per i mesi di aprile e maggio, ma per nuove categorie i lavoratori esclusi dai benefici nel precedente decreto Cura Italia.
Come si può leggere al comma 8 del nuovo decreto è riconosciuta un’indennità per i mesi di aprile e maggio pari a 600 euro per ciascun mese, ai lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro. Questi sono:
lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo;
lavoratori intermittenti che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020;
lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del c.c. e che non abbiano un contratto in essere alla data del 23 febbraio 2020 e alla stessa data devono risultare iscritti alla Gestione separata con accredito nello stesso arco temporale di almeno un contributo mensile;
incaricati alle vendite a domicilio con reddito annuo 2019 derivante dalle medesime attività superiore 5.000 euro e titolari di partita IVA attiva e iscritti alla Gestione separata alla data del 23 febbraio 2020 e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
Viene specificato inoltre che questi lavoratori per prendere il bonus di 600 euro non devono essere titolari di altro contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e non devono essere titolari di pensione.
Ancora il bonus di 600 euro viene riconosciuto anche per il mese di aprile ai lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, con almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al Fondo e un reddito non superiore a 50.000 euro. Lo stesso viene riconosciuto ai lavoratori dello spettacolo sempre iscritti al Fondo con almeno 15 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 cui deriva un reddito non superiore a 35.000 euro.
Per i braccianti invece il bonus per il mese di aprile si riduce a 500 euro.
L’ultima novità sul bonus di 600 euro o 1000 euro è che questo spetterebbe anche ai beneficiari del reddito di cittadinanza.
Questa è una condizione nuova rispetto al Cura Italia e il meccanismo è il medesimo del Reddito di emergenza.
Si legge sempre all’articolo 84 del Rilancio che nel rispetto dei requisiti che abbiamo visto il bonus di 600 euro o di 1.000 euro per il mese di maggio è riconosciuto ai lavoratori che abbiamo sopra elencato anche se:
“appartenenti a nuclei familiari già percettori del reddito di cittadinanza, di cui al Capo I del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, per i quali l’ammontare del beneficio in godimento risulti inferiore a quello dell’indennità di cui ai medesimi commi del presente articolo, in luogo del versamento dell’indennità si procede ad integrare il beneficio del reddito di cittadinanza fino all’ammontare della stessa indennità dovuto in ciascuna mensilità.”
L’incompatibilità del bonus di 600 euro che diventa da 1.000 euro, per qualcuno, con il reddito di cittadinanza si ha solo se l’importo di quest’ultimo è pari o superiori a quello del bonus.
Si tratta comunque di una novità assoluta rispetto al Cura Italiana che permetterà a chi prende il reddito di cittadinanza ed è in difficoltà di arrotondare con il bonus alla cifra di 600 euro o 1.000 per il mese di maggio del decreto Rilancio.
Fonte dal sito: www.money.it e www.pmi.it/economia